Il sale (cloruro di sodio) è fonte di sodio per il nostro organismo. Il sodio contenuto in natura negli alimenti è sufficiente a coprire il fabbisogno dell’organismo, per cui non è necessario aggiungere sale ai cibi.
Il sodio è presente naturalmente negli alimenti quali acqua, frutta, verdura, carne, pesce, inoltre viene aggiunto nella cucina casalinga o a tavola, nei prodotti trasformati artigianali, industriali (salumi, formaggi, scatolame, prodotti da rosticceria etc.).
Non è difficile ridurre la quantità di sale, soprattutto se la riduzione avviene gradualmente, infatti il nostro palato si adatta facilmente ed è quindi possibile rieducarlo a cibi meno salati. Entro pochi mesi questi stessi cibi appariranno saporiti al punto giusto, mentre quelli conditi come prima risulteranno troppo salati.
E’ possibile sostituire il sale con erbe aromatiche (come aglio, cipolla, basilico, prezzemolo, rosmarino, salvia, menta, origano, maggiorana, sedano, porro, timo, semi di finocchio) e spezie (come pepe, peperoncino, noce moscata, zafferano, curry), che insaporiscono il cibo permettendo di dimezzare l’aggiunta di sale.
Come esaltatori di sapidità si possono utilizzare anche succo di limone e aceto.
Preferire il sale arricchito con iodio (sale iodato) al sale comune.
Non aggiungere sale nelle pappe dei bambini per tutto il primo anno di vita.
Consuma con moderazione alimenti trasformati ricchi di sale (snacks salati, patatine in sacchetto, olive da tavola, alcuni salumi e formaggi).
Scegli, quando sono disponibili, le linee di prodotti a basso contenuto di sale (pane senza sale, tonno in scatola a basso contenuto di sale, ecc.).
Usa in maniera consapevole condimenti alternativi contenenti sodio (dado da brodo, ketchup, salsa di soia, senape, ecc.).
Nell’attività sportiva moderata reintegra con la semplice acqua i liquidi perduti con la sudorazione.
(Tratto dalle linee guida Inran, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione)